Com’è cambiata negli ultimi anni l’immagine mediatica della cooperazione internazionale? Che ruolo giocano, oggi, l’informazione e la comunicazione nell’educare i cittadini alle tematiche dello sviluppo umano? Quale visione della cooperazione internazionale è veicolata presso il grande pubblico, dai media e dagli enti impegnati nella promozione dello sviluppo umano (ong, associazioni, enti locali, ecc.)? E quanto, tale visione, si avvicina alla realtà?
Migliorare la qualità dell’informazione e della comunicazione sulle tematiche dello sviluppo, è possibile solo attraverso l’incontro tra i media e il mondo della cooperazione internazionale. È su questa premessa che nasce il progetto europeo “Comunicare in rete per lo Sviluppo”.
In effetti, le attuali collaborazioni tra giornalisti e operatori della cooperazione internazionale, necessitano di sviluppare dinamiche di scambio, per condividere riflessioni e strategie volte a migliorare l’informazione del pubblico europeo sulle questioni legate allo sviluppo umano; dinamiche capaci di incidere sul breve e soprattutto sul lungo termine.
Capofila del progetto
FCONGD – Federazione Catalana di Ong per lo sviluppo – Spagna, Barcellona
Partner:
RESACOOP – Rete Rhône-Alpes di appoggio alla cooperazione internazionale – Francia, Lione
COP – Consorzio Ong Piemontesi – Italia, Torino Associati in Piemonte:
Associati in Piemonte
Università di Torino
Associazione Stampa Subalpina
Regione Piemonte – settore Affari Internazionali
CoCoPa – Coordinamento Comuni per la Pace
Perché questo progetto?
Il progetto pone le basi di una rete europea trans-regionale (Catalogna, Rhône-Alpes e Piemonte) di giornalisti, universitari e enti della cooperazione internazionale, che lavora al fine di:
- favorire la destrutturazione e il superamento degli stereotipi che infarciscono l’immaginario legato alla cooperazione internazionale;
- rendere più semplice e accessibile la comprensione delle questioni complesse, legate allo sviluppo globale e alle sue implicazioni;
- migliorare la qualità, sia dell’informazione veicolata dai media, sia della comunicazione attuata dagli enti di cooperazione internazionale;
In definitiva, si vuole permettere al pubblico europeo di avere una migliore comprensione delle tematiche dello sviluppo umano: consapevolezza necessaria per maturare uno spirito critico e attento, nonché un impegno di cittadinanza attiva, per la creazione di relazioni più eque tra i paesi del mondo.
Il progetto è rivolto a:
- I giornalisti e i professioni dei media dell’informazione.
- I professionisti della comunicazione che operano nelle strutture (ONG, associazioni, enti locali, etc.) impegnate nella cooperazione internazionale.
- Gli studenti universitari delle Facoltà di Scienze della Comunicazione e Scienze Politiche.
Le azioni da realizzare
Conoscere e approfondire il problema
Nei primi mesi del progetto, sono stati realizzati due studi diagnostici in ciascuna regione: uno per analizzare le modalità con cui il tema “cooperazione allo sviluppo” è trattato, su un campione di media regionali (TV, radio, stampa); l’altro per analizzare l’impatto della comunicazione realizzata dagli enti di cooperazione internazionale. Inoltre, nel corso del progetto sarà attivato un servizio di monitoraggio nelle tre regioni, che permetterà di seguire l’evoluzione locale dell’informazione e della comunicazione sui temi dello sviluppo.
Condividere e apprendere nuove conoscenze
In ciascuna regione sono previste tre tipologie di incontri formativi. Da un lato, per aiutare gli attori della cooperazione internazionale a migliorare la notiziabilità delle tematiche dello sviluppo (attenzione alla lettura degli eventi, scelta delle angolature e dei punti di vista e degli argomenti da presentare). Dall’altro lato, per sensibilizzare le redazioni giornalistiche a migliorare la qualità e la quantità dell’informazione rispetto a tali argomenti Saranno organizzati:
– Seminari rivolti ai giornalisti, basati sullo scambio con giornalisti dei paesi del sud del mondo e con gli enti di cooperazione internazionale.
– Moduli universitari, per formare gli studenti su queste tematiche.
– Sessioni di formazione per gli addetti stampa degli enti di cooperazione internazionale, comprendenti workshop con gli stessi giornalisti.
Lavorare in rete per progredire
Quattro Seminari regionali e tre Forum internazionali permetteranno a giornalisti, attori della cooperazione internazionale e studenti, di confrontarsi e riflettere sulle tematiche, sia a livello locale che europeo. Un atelier internazionale permetterà agli attori della cooperazione internazionale (attraverso i rispettivi addetti stampa) di approfondire strategie di comunicazione da attuare per sensibilizzare il pubblico europeo. Gli scambi potranno poi proseguire all’interno dei blog (uno per regione). Inoltre, il sito internet www. devreporternetwork.eu sarà redatto in quattro lingue (catalano, spagnolo, francese e italiano) e metterà a disposizione documenti e informazioni sul progetto e sulla tematica.
Infine, sarà lanciato un Premio “Comunicare per lo sviluppo” che premetterà a giornalisti, agli enti di cooperazione internazionale e agli studenti, di collaborare alla produzione di reportage innovativi inerenti le tematiche legate allo sviluppo.
Il coinvolgimento di giornalisti e professionisti dello sviluppo dei paesi del sud del mondo, sarà favorito durante l’intero svolgimento del progetto, al fine di arricchire i rispettivi punti di vista.
Una metodologia partecipativa
Ogni attività del progetto sarà co-costruita dall’insieme delle realtà che vi partecipano.
Dal punto di vista operativo, i tre partner si riuniscono regolarmente nel Comitato di pilotaggio, per assicurare il coordinamento del progetto.
In ciascuna regione, un gruppo di lavoro regionale, composto dai tre partner, dagli associati e dai rappresentanti dei gruppi destinatari, si riunisce per assicurare l’organizzazione e lo svolgimento delle attività.
Infine, un gruppo di lavoro internazionale, composto dai membri di ciascun gruppo di lavoro regionale, assicurerà la coerenza delle azioni a livello europeo, nonché la condivisione e il dibattito sulle riflessioni e le strategie maturate.
Durata: 3 anni
Budget: 1.140.000 Euro di cui 854.000 di finanziamento europeo Inizio attività: 1 marzo 2013
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